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venere vincitrice roma

Artematiko

Quando l’arte è ricerca.

Scegliere di credere nella cultura e nell’arte in Italia è attualmente un gesto rivoluzionario, soprattutto se considerati come elementi necessari alla crescita di una nazione.

Il mondo è rimasto sotto scacco a causa di una pandemia e ogni nazione ha reagito in maniera simile, ma organizzando le proprie risorse in maniera differente, alcune in maniera più efficiente delle altre.
Dopo più di un anno, l’unica soluzione al problema da parte del governo italiano, è stata immobilizzare tutte le attività non ritenute necessarie in base a una graduatoria che nessuno ha ancora compreso. Ne sono esempio musei, gallerie e teatri chiusi, anche se ritenuti sicuri, ma chiese aperte e funzionanti.

Dancer e, sullo sfondo, Teatro dell’Opera alcune delle tele interattive di Artematiko esposte in Cappella Orsini

In pieno immobilismo Cappella Orsini ha scelto di prendere posizione. Rispettando tutte le regole del caso e la salute dei cittadini, il 28 Gennaio 2021 ha aperto al pubblico, scegliendo di esibire alcuni opere d’arte contemporanea: sette illustrazioni su tela, dipinte con tecniche digitali e con un’anima in realtà aumentata.

 

L’artista

L’autore delle opere, Artematiko, da anni studia e sperimenta questo tipo di tecnologia per impiegarla al meglio nel campo dell’arte.
L’artista è un vero e proprio artigiano cross mediale che crea contenuti visuali, video, sonori e in AR, ossia Augmented Reality (Realtà Aumentata).

Il progetto espositivo è stato curato dal direttore artistico della Cappella Orsini, Roberto Lucifero, che ha già collaborato con Artematiko nella cura di una collettiva del 2019: Roma – come sopravvivere nella Capitale degli Inganni.
In quell’occasione l’artista ha presentato un bassorilievo in cartone pressato, tagliato al laser, ispirato alla cupola di San Pietro.
L’inganno de La Cupola può essere scoperto con uno smartphone o un tablet. Puntandoli sul bassorilievo, l’opera prende letteralmente vita.

A sinistra La Cupola a destra Trip in Campidoglio durante l’esposizione.

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Il progetto

Il progetto “Artematiko”, del resto, nasce molti anni fa per fare ricerca artistica.
La missione è sempre stata di unire arte ed elementi scientifici o tecnologici, proponendo opere in modalità poetiche e ludiche.

Spesso le ricerche durano anni, come nel caso dell’installazione intitolata Disegnare con la Luce, che prima di essere esposta ha avuto più di venti anni di preparazione.
Ecco perché l’artista ha aperto anche una pagina di raccolta fondi per sostenere le sue ricerche. È visitabile cliccando su pagina sostenitori.

 

Le opere

In questa occasione le sette opere di Artematiko prendono spunto da immagini caratteristiche della Roma storica per intraprendere un viaggio interattivo.

Usando la realtà aumentata, Artematiko, trasforma quelle architetture iconiche nei luoghi dell’anima che l’artista riesce a far danzare sotto gli occhi stupefatti dello spettatore.

La cupola di san Pietro diventa un meccanismo a orologeria, i Sampietrini il luogo angusto in cui un seme sceglie di crescere e fiorire, Il Campidoglio diventa una plancia di un’astronave per un viaggio interstellare.

L’uso fortemente consigliato delle cuffie rende l’esperienza dell’esposizione, un viaggio immersivo ed emozionale tra le anime musicali di ogni illustrazione.

Investire in una operazione del genere in un periodo così delicato sarebbe potuta risultare un grosso flop, anzi una pericolosa operazione di assembramento.

Ispirata al capolavoro del Borromini, Sant’Ivo è una delle tele dipinte grazie a tecniche digitali e con un anima in AR.

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La Mostra

L’esposizione è stato un successo.
L’interesse del pubblico è aumentato tanto da dover prolungare di una settimana la durata dell’esposizione.

Ecco alcune testimonianze raccolte nell’arco della mostra.

Cappella Orsini coraggiosamente ha scelto di organizzare al meglio le proprie risorse e offrire ai visitatori una mostra d’arte contemporanea come auspicio di rinascita, ma anche come un chiaro segno di alternativa all’immobilismo.

Il flusso di visitatori è stato regolato grazie a un sistema di prenotazioni online, studiato dallo stesso artista, in cui un numero stabilito di utenti, ogni ora, avrebbe avuto accesso alla struttura. Questo ha permesso di fruire delle opere in tutta sicurezza, anche se l’accesso al modulo di prenotazione è stato di quasi ottocento persone in quattro settimane.

“Pantheon” si ispira alla famosa cupola del tempio romano.

Durante la mostra, in collaborazione con Artematiko, sono stati organizzati due laboratori con esperti del settore sia in sede che online, sulla realtà virtuale con le sue implicazioni, i social 3D, VR e su come migliorare la comunicazione nell’epoca delle video chiamate.
I contributi e gli interventi dei vari ospiti sono visibili sul canale Youtube di Cappella Orsini Experience.

Il pubblico ha riscoperto il piacere di assistere a una esposizione, di passeggiare in un luogo affascinante qual è Cappella Orsini in tutta sicurezza e scoprire come l’arte contemporanea sia capace di emozionare e stupire, grazie al sapiente uso della tecnologia come linguaggio poetico.

Per seguire le ricerche e progetti di Artematiko, consigliamo di visitare il suo sito o il suo canale Instagram.

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